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L'importanza del terriccio per le piante

L'importanza del terriccio per le piante

Per terriccio si intende un terreno ricco di sostanze nutritive molto utili alla coltivazione (di solito si tratta di sostanze vegetali decomposte). Tale substrato viene usato come substrato fertile o concime per piante da vaso, nelle attività di giardinaggio e nella coltivazione in serra. Il terriccio può provenire dai boschi, può essere prodotto dal terreno di campagna o dalle attività di compostaggio della parte organica dei rifiuti solidi e mescolato con altre sostanze per dare vita al mix di nutrienti che serve a nutrire le piante. 

A differenza di ciò che generalmente si pensa, il terriccio non serve solo a nutrire le piante ma svolge diverse funzioni: 

  • serve a garantire il giusto scambio di ossigeno e anidride carbonica;
  • trattiene nel substrato la giusta quantità di acqua, drenando l'acqua in eccesso per evitare i ristagni che causano problemi alle radici;
  • contiene al suo interno sostanze nutritive, pertanto inizialmente funge anche da concime e serve a nutrire le piante;
  • offre sostegno alla pianta, al suo apparato radicale e quindi le da supporto per svilupparsi e crescere;
  • fornisce alla pianta un substrato sano, privo di erbe infestanti ed organismi patogeni.

Solitamente il terriccio è una miscela di materie prime organiche (torbe, fertilizzanti vegetali e fibre) ed inorganiche (inerti) che serve da substrato per ospitare piante in vaso o migliorare il terreno di giardini e aree esterne. Viene a volte utilizzato anche per alcune coltivazioni in serra. La scelta del terriccio è molto importante e va fatta in funzione del tipo di pianta di cui ospiterà le radici. Però non è affatto semplice, e spesso nemmeno pratico, predisporre un terriccio ad hoc per ogni pianta diversa che viene coltivata. La soluzione più semplice, nella maggior parte dei casi, è dunque quella di ricorrere al cosiddetto terriccio universale. Questo è un prodotto la cui composizione viene studiata in modo tale da poter soddisfare abbastanza bene le esigenze nutritive di larga parte delle specie vegetali.

Inoltre il terriccio universale, una volta acquisita un po’ di esperienza in materia di giardinaggio, può essere integrato con l’aggiunta di altre sostanze (alcuni elementi fertilizzanti, qualche materiale drenante, ecc.) allo scopo di migliorarne l’efficacia. 

Felice Natura presenta un’ampia gamma di ottimi terricci universali, testati e selezionati appositamente per offrire il meglio ai nostri clienti. 

Esaminando più in dettaglio la composizione del terriccio, come detto in precedenza, esso è costituito dalla componente organica e dalla componente inorganica.

Componente organica – Di norma, la torba di sfagno costituisce circa il 50% del volume totale del terriccio universale. Tra le varie torbe, la migliore torba per questo utilizzo è la torba bionda acida di sfagno; la denominazione deriva dal suo colore tendente al giallo chiaro e dal muschio (lo sfagno) dalla cui decomposizione essa si forma. Le torbe sono caratterizzate da un contenuto basso di sostanze ad azione fertilizzante e servono a diminuire la compattezza del terriccio, aumentandone al contempo sia la capacità drenante e sia le capacità di areazione che di ossigenazione.

Componente inorganica – La parte inorganica del terriccio è costituita da materiali inerti quali, ad esempio, l’argilla, la sabbia e la terra calcarea. A tali materiali sono poi aggiunti alcuni microelementi nutritivi e fertilizzanti più o meno complessi. I materiali inerti servono a donare ulteriormente al substrato le caratteristiche volute (terreno più o meno drenante, più o meno poroso ecc.) e pertanto si potranno avere terricci più argillosi, terricci più sabbiosi o terricci calcarei.

Sulle etichette delle confezioni dei terricci, troviamo sempre indicate le informazioni che riguardano:

  • composizione: cioè la miscela contenuta di materiali organici, minerali inerti, additivi;
  • caratteristiche fisiche: come la porosità e la permeabilità, quindi la capacità di drenare e trattenere acqua per la pianta;
  • contenuto di elementi nutritivi: macroelementi (azoto, potassio, fosforo indicati con la sigla NPK) e microelementi come Ferro (Fe), Magnesio (Mg), Bromo (Br) ed altri che svolgono funzioni nutritive;
  • pH: il potenziale di idrogeno si indica con un valore tra 1 e 14. È neutro se è uguale a 7, acido se è inferiore a 7, basico o alcalino se è compreso tra 7 e 14. Scegli il terriccio con un pH adatto alle piante che vuoi coltivare;
  • sostanza organica: ovvero la parte di carbonio, priva di acqua e di sostanze inorganiche. (Es. Un valore di 80-90% di sostanza organica indica che il terriccio contiene più torba, mentre un valore tra il 35- 80% indica che c'è più compost.);
  • Proporzione Carbonio (C) Azoto (N): un valore ottimale va da 20 a 30. Se è superiore a 30, il terriccio contiene più carbonio e quindi la sua decomposizione sarà lenta;
  • Conducibilità: ovvero la quantità di sali disciolti, sodio (Na) e cloruro (Cl). Le piante ne hanno bisogno in piccole quantità, un valore intorno a 600 μS/cm è ideale.

 

Bisogna dunque valutare e scegliere il terriccio in base all'uso che vuoi farne. Ad esempio, le piante giovani in vaso e le piante fiorite hanno più bisogno di sostanze nutritive, pertanto l’ideale sarebbe un terriccio che contenga anche sostanze nutritive, Azoto (N), Fosforo (P), Potassio (K), così da fungere anche da concime per le prime settimane.

Felice Natura ha selezionato per te solo i migliori terricci disponibili sul mercato. Scegli ora, senza paura di sbagliare, il tuo preferito tra i nostri terricci: qualunque sia la tua scelta, siamo sicuri che ne sarai soddisfatto!